giovedì 1 Dicembre 2022
Il vino è il suo lavoro, ma soprattutto la sua passione. Ed è proprio la passione che ha trasmesso alle centinaia di persone che hanno già partecipato ai suoi corsi. Giuseppe Pisciotta è docente dei corsi base di Degustazione Vini a Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini e dei corsi avanzati di Cesena e Rimini, oltre ad alcuni percorsi di approfondimento. In questa intervista si presenta attraverso la nostra versione del celebre Questionario di Proust.
Il tratto principale del mio carattere
Sono una persona ironica e aperta intellettualmente su diverse questioni sociali. Sono espansivo, un tratto che può risultare anche come difetto, in certi casi. Adoro la convivialità.
La qualità che più apprezzo in una persona
La spontaneità
Il mio principale difetto
Permaloso e testardo
La mia occupazione preferita
Musica e vino
Il mio sogno di felicità
Riuscire a crearmi una famiglia con l’insegnamento dei miei genitori. Non perdere mai la voglia di ridere e la curiosità nella vita
Cosa sognavo di essere da bambino
Diventare una rockstar e suonare in una band
Il profumo o odore che preferisco
Quello autunnale con le foglie che cadono o quello primaverile con le prime bollicine pronte per essere bevute
Il mio luogo del cuore
Deve ancora arrivare
Un oggetto a cui sono particolarmente affezionato
Il mio giradischi e la mia chitarra
I miei artisti preferiti
Ah, tanti! Cantautorali: sicuramente De Andrè, il maestro Guccini e Dalla. Se andiamo su altri fronti, Da Clapton e Jimmy Page. Sull’arte, fotografia e pittura potrei spaziare: Stanley Kubrick riempie un po’ tutte queste sfumature. Machiavelli mi affascina ma Anthony Burges mi ha rapito. Vincent Van Gogh mi porta a viaggiare con la mente.
Quel che detesto più di tutto
Chi approfitta della bontà delle persone e chi sfrutta il lavoro altrui
Il dono di natura che vorrei avere
Non portare rancore
Un obiettivo per il futuro
Non deludere più chi mi ama e mi vuole bene
Il mio motto
Tin bota!
Come è nata (e poi cresciuta) la passione per il mondo del vino?
Grazie al mio babbo. Se sto diventando qualcuno in questo settore è grazie a lui.
Cosa diresti a un nuovo corsista per invitarlo a partecipare?
Pensi di sapere realmente cosa stai degustando? Oppure pensi che un bicchiere di vino possa consolare la tua anima? Fidati: non c’è niente di più bello della consapevolezza durante una degustazione.
Raccontaci un aneddoto significativo legato a uno dei corsi che hai tenuto
Persone che ti scrivono dei messaggi bellissimi per ringraziarti. Persone che hanno aperto delle attività dopo i corsi.
Cosa ne pensi del mondo dell’enologia oggi?
Un mondo in continua evoluzione, ma troppa gente che ancora oggi non ha voglia di confrontarsi con una mentalità aperta: è più facile giudicare che studiare.
Quale vino suggeriresti per una serata a due, e perché?
Non esiste il vino perfetto. Tutto ciò che merita di essere raccontato può aiutare una serata in due: il vino deve essere capace di far parlare due persone.
Qual è il consiglio più importante che daresti a chi si avvicina alla degustazione?
Nessuno capisce realmente di vino: esiste ciò che può essere consumato e cosa non può essere consumato. Il gusto personale deve essere messo da parte. Aprite la mente e mettetevi in gioco: aprire una bottiglia vuol dire far parlare un territorio e la storia di una azienda. Nulla è banale e soprattutto le piccole cose sono quelle che contano di più: vista, olfatto e gusto, perciò allenarli è il nostro obiettivo. La convivialità piacevole è una conseguenza diretta. Ad ogni vino va data più di una possibilità: più che alle persone.