6 incontri e 9.0 ore di lezione a 69 € da giovedì 6 Aprile 2023 2023-05-11 https://www.iltemporitrovato.org
Avrai l’occasione di osservare da vicino il lavoro dei grandi narratori.
Capirai come fanno a offrire al lettore un’esperienza che sembra reale, anzi, che è reale.
Anche tu imparerai quei segreti narrativi e che ti permettono di vivere cento vite, invece di una sola.
Eccoti al corso interattivo di Scrittura creativa!
Dalla lista della spesa alla lettera d’amore, dall’email di lavoro al romanzo storico. La scrittura è uno strumento duttile e potente che può aiutarci a raggiungere mille obiettivi. Scrivere è bello, bellissimo. Ci permette di creare mondi, dar voce a personaggi e costruire vicende appassionanti, di cui siamo i primi lettori.
Pronti a partire?
Cosa faremo durante il corso di scrittura creativa interattivo online?
Prenderemo consapevolezza delle tante possibilità offerte dalla scrittura. Impareremo a evitare qualche piccolo tranello. Studieremo i trucchi dei grandi. E ci metteremo alla prova, con esercitazioni e scritti. Obiettivo: trovare lo stile personale di ognuno.
Ecco il programma indicativo:
Lezione 1 – Siamo tutti narratori!
Dal 2004, Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, ha messo al bando slide e PowerPoint. Chi gli vuole presentare un’idea… gliela deve raccontare! La narrazione è tornata di attualità: pensiamo al successo dello storytelling. La buona notizia è che siamo narratori più bravi di quanto pensiamo, perché di narrazioni ne abbiamo lette e viste molte.
In questa lezione ci conosciamo. Poi impariamo usi, potenzialità e trappole della scrittura. Cominciamo a calarci nella figura dell’addetto ai lavori. Infine, ci mettiamo alla prova.
Lezione 2 – Facciamoci le domande giuste!
«Le persone di successo si pongono domande migliori, e come risultato, ottengono risposte migliori» sostiene il motivatore Anthony Robbins.
Noi dobbiamo chiederci: per chi scrivo (per me o gli altri?), perché scrivo (che cosa voglio ottenere?). Ma anche dove, quando e, soprattutto, cosa scrivo?
Fondamentale distinguere tre diversi elementi: dettagli, sensazioni, azioni. E capire come far vedere (oltre che leggere) i nostri testi, grazie a una “scrittura cinematografica”.
Esempi ed esercitazioni pratiche.
Lezione 3 – È il momento delle scelte
Adesso che siamo più sicuri del nostro talento di narratori, dobbiamo prendere decisioni importanti. Capire quale punto di vista adottare: io narrante, terza persona o tu? Decidere il tempo verbale: presente o passato? Capire come usare i salti temporali, dal flash back al flash forward. E ancora: come si fa una scaletta. E quanto conta il talento.
Esempi ed esercitazioni pratiche.
Lezione 4 – Il personaggio
Hercules Poirot, Anna Karenina, Dorian Gray, Indiana Jones, Sheldon Cooper, Nairobi… I libri, i film e le serie che amiamo devono il più delle volte il loro successo ai loro personaggi. Personaggi così credibili e veri, da averci fatti innamorare (anche dei loro difetti).
Trucchi, tecniche, esempi e strategie per costruire personaggi credibili. Anzi indimenticabili.
Esempi ed esercitazioni pratiche.
Lezione 5 – Il dialogo
L’errore numero uno di ogni esordiente? Far parlare ogni personaggio con un’unica voce, la propria. E invece ogni personaggio deve avere la sua. Per trovarla occorre sapere ascoltare: in casa, sui mezzi, ovunque. E mettere in atto capacità… camaleontiche.
Esempi ed esercitazioni pratiche. Queste anche in gruppi di due, improvvisando dialoghi.
Lezione 6 – Sua maestà la trama
Ora si tratta di costruire una vicenda, un intreccio. Occhio a scansione (Il viaggio dell’eroe), colpi di scena, escamotage per tenere desta l’attenzione, morale e finalino.
La storia è già dentro di noi, ora si tratta solo di tirarla fuori.
Esempi ed esercitazioni pratiche.
Verranno inoltre proposti suggerimenti e tracce che chi vuole potrà sviluppare e approfondire in autonomia.
Lucia Tilde Ingrosso.
Maturità classica a Cortona (Arezzo) e laurea in Economia aziendale alla Bocconi di Milano.
Da sempre, un grande amore per la scrittura.
Giornalista, lavora nella redazione del mensile di business Millionaire.
Come scrittrice, ha pubblicato 23 libri con i principali editori, in generi che spaziano dal giallo al noir, dal rosa all’umorismo, dalle guide di impresa ai romanzi per ragazzi.
Le sue uscite più recenti sono il thriller Una sconosciuta (Baldini+Castoldi), il manuale umoristico 101 cose da fare in gravidanza e prima di diventare genitori, scritto con il marito Giuliano Pavone (Newton Compton) e il romanzo biografico Anna Politkovskaja. Reporter per amore (Morellini).
Ama divulgare la potenza creatrice della scrittura fra ragazzi di ogni età. Collabora con il CFS, Centro formazione supereroi, che regala laboratori di scrittura agli studenti di Milano e hinterland.
Il prezzo totale del corso è di 69 € per persona.
Puoi pagare in uno dei seguenti modi:
Qualche giorno prima dell'inizio ti invieremo una mail con tutti i dettagli per il primo incontro e per il pagamento.
Hai ulteriori domande? Consulta la sezione F.A.Q. oppure inviaci una mail all'indirizzo organizzazione@iltemporitrovato.org
Molto bello... brava, Francesca! Mi è piaciuto molto come hai giocato sull'ambiguità della paura per poi risolverlo nel vedere una priogione come una casa, tramite la finestra, aperta alle possiibilità. E come ti sei ricollegata a te, passando molto fluidamente dalla descrizione dell'ambiente al momento tuo di descriverlo e quindi alal conclusione aperta al futuro.
YuriCiao a tutti, mi mancano molto i nostri giovedì! Siete stati un bellissimo gruppo e vi ringrazio per le belle parole che avete riservato a me e a Giuliano nelle recensioni conclusive. In autunno ho proposto un corso avanzato di scrittura creativa. Se vi farà piacere, ci rivedremo. Come giorno, ho proposto il mercoledì. Mi sono ricordata che vi avevo promesso di condividere l'esercizio di Francesca sulla stanza, che ho trovato particolarmente felice. Grazie ancora a tutti e un abbraccio Lucia (più Giuliano) Racconto nella stanza Vivo la mia vita in una stanza di 24 metri quadrati. Detta così può sembrare una faccenda spaventosa, me ne rendo conto, ma a guardarla da vicino capirete che fa paura solo a volte. Vivo gran parte della mia vita in una stanza di 24 metri quadrati, si, l’ho già detto, ma voi avete idea di quanta vita può esserci in 24 metri quadrati? Quanti oggetti ci stanno dentro, quante storie, quante parole, quanti silenzi, quante emozioni possono starci in 24 metri quadrati? Tanti. Da far paura. La mia stanza è lunga 6 metri e larga 5, vi si accede da un portone d’ingresso color noce chiaro illuminato da un finestrone che troneggia al lato opposto della stanza, come in un percorso entrata/uscita in cui non serve altro che andar dritti, seguire la corrente, e finire, beh, giù dalla finestra. Una volta entrati, sulla sinistra, si trova un tavolo in vetro trasparente che ce la mette tutta per togliersi di scena, restare nel suo angolino anonimo e confondersi tra il beige della parete e il rosa antico dei pavimenti. Ma non ce la fa. Sta sempre lì, in mezzo, a incrociare il cammino di chiunque stia gironzolando per casa, e non solo il cammino, anche i mignoli, i fianchi, le natiche, le gambe di chi va di fretta e non lo vede, perché lui è trasparente, ma c’è. Seduta su quel tavolino, nel posto che fa angolo col muro, ci sono io. Su una sedia da ufficio blu così brutta che per non affaticare troppo la vista di chi la guarda è sempre ricoperta da un lenzuolo bianco panna che più che farla sembrare carina le dà l’aspetto di un fantasma a rotelle. Insomma, vivo la mia vita – gran parte, certo – in una stanza di 24 metri quadrati seduta su un fantasma a rotelle davanti a un tavolino che c’è, ma non si vede. Effettivamente detta così non è che faccia meno paura. Eppure, a me non ha mai fatto poi tanta paura. Neanche la prima volta che l’ho vista, quella stanza, che a immaginarla così com’è adesso ce ne voleva, di fantasia. Era un rettangolo dipinto di fucsia con al centro un tavolo anni ‘70 grigio e stanco e a lato un divano sporco e sfilacciato che al posto delle sedute aveva due buchi grandi come delle vasche, che a sedertici su chissà se poi ne venivi fuori. Io la vedevo già così, com’è ora – forse un po’ meno disordinata e con qualche cuscino in meno sul divano. Quello nuovo, s’intende. Il divano a L, quello grande, quello delle serate con gli amici a guardare la TV, a raccontarsi viaggi di mondi lontani, quello dei pomeriggi in solitaria sotto la luce fioca della lampada a leggere il mio libro preferito, quello della mia testa sulla sua spalla fino ad addormentarci, prima lui, poi io, e risvegliarci stonati senza sapere più chi fossimo. Vivo la mia vita in una stanza di 24 metri quadrati e questo no, non l’avevo immaginato. O forse sì. È successo un giorno che mi sono alzata, mi sono seduta con i miei occhi stropicciati e le mie gambe stanche sul fantasma a rotelle bianco panna, ho acceso il PC, ho iniziato a lavorare e mi sono accorta che quella che per così tanto tempo mi era sembrata una prigione era soltanto il risultato di uno sguardo stanco e poco attento. E così ho ricominciato a guardare fuori dalla finestra, come facevo da bambina, sui banchi di scuola, con la mente sempre altrove. Ho iniziato a immaginare nuovi scenari e nuove possibilità. Ho aperto la finestra e ho lasciato che l’odore d’inverno mi invadesse tutta. Ho acceso la musica, mi sono distesa a terra e ho sentito dentro di me tutta la potenza di quella stanza, delle storie che aveva vissuto, delle lacrime che aveva raccolto, dei sospiri miei e di chi prima di me aveva trasformato un posto sconosciuto in qualcosa da poter chiamare “casa”. Adesso sono qui, seduta sul fantasma a rotelle bianco panna, di fronte al mio PC. Scrivo parole che ai più sembreranno prive di senso, ma che per me sono aria, e vita. Sono qui perché ho capito che le stanze possono essere prigione o rifugio, a deciderlo siamo soltanto noi. Sono qui. Di fronte a me, all’ingresso della stanza, dove prima non c’era nulla ora c’è una panca bassa che non avevo immaginato. Che custodisce le cose importanti. Quelle che nessuno può immaginare, perché si imparano con la vita. Un quadro con sagome nere che ballano il tango, per ricordarsi che ballare è come respirare, bisogna saperlo fare. Una ciotola di caramelle e cioccolatini, perché chiunque entri nella stanza trovi sempre dolcezza e conforto. I miei libri di interior design e arredamento, alcuni vecchi, altri nuovi, perché costruire è la più grande lezione che possiamo imparare. Due cornici vuote, per ricordarsi che c’è sempre qualcosa da inventare. È l’unico modo per riempire il vuoto. La saga di Harry Potter con le grafiche firmate Michele De Lucchi, perché è bella. E la bellezza è il fondamento di ogni storia. Per finire Steamboat Willie, perché un sogno è iniziato così.
Lucia TildeCari allievi! Vi segnalo che fra i documenti del corso ho caricato - L'intervista che Anita ha fatto a Mengoni (è andata molto al di là dell'esercizio assegnato scrivendo un testo secondo me molto interessante). - Il bando di un concorso per racconti inediti ambientati sul lago. Il premio in palio è la pubblicazione (e qualche copia dell'antologia). Però potrebbe essere un modo per mettervi alla prova. È serio ed è gratis. - La segnalazione della possibilità di avere una consulenza per un testo da massimo 15mila battute a 80 euro con il centro formazione supereroi, associazione benefica che regala corsi di scrittura ai ragazzi di Milano, con cui collaboro. Esercizio in vista dell'ultima lezione. Scrivere un breve racconto in cui cercate di mettere insieme tutto quello che ci siamo detti (personaggi, ambientazione, dialoghi, punto di vista...) in cui succede qualcosa di interessante e c'è almeno un colpo di scena. Due le possibili tracce fra cui scegliere quella che preferite, come già vi avevo accennato. Un tamponamento. Il/la tamponato/a scende e dice: «Ma cosa ti è venuto in mente?» oppure Due amici/amiche/un amico e un'amica si incontrano perché uno dei due ha visto il partner dell'altro/a in dolce e compromettente compagnia. Il testimone del possibile tradimento esordisce dicendo: «Ti dovrei parlare di una cosa...» Mi raccomando: ricordatevi il colpo di scena, è importante! Se avete domande, dubbi, temi che vorreste che toccassimo nell'ultima lezione, scrivetemi! Buona domenica, a presto Lucia
Lucia Tilde